Come vi
preannunciavo domani ci sarà l'incontro dedicato alla Costituzione con Carlo Marconi autore (insieme ai suoi alunni) de
Lo Stato siamo Noi edito da Emme Edizioni, in attesa di raccontarvi quest'attività che si preannuncia molto ma molto interessante vi propongo una piccola intervista a Carlo per conoscerlo meglio!
Ciao Carlo, raccontaci un po' chi sei e che mestiere fai!
Mi chiamo Carlo Marconi e sono nato poco più di 50 anni fa a Livorno.
Da diverso tempo abito a Pavia dove lavoro come maestro in una scuola
elementare. Mi piacciono la scrittura creativa, la poesia, le filastrocche, i
giochi di parole e cerco di trasmettere questa passione anche ai miei alunni.
Come e perchè è nata l'idea de Lo Stato siamo Noi?
Lo Stato siamo Noi nasce da un’esperienza didattica realizzata con i
miei alunni di quinta di alcuni anni fa.
Volevamo capire cosa fosse la Costituzione, questa misteriosa entità che,
in qualche modo, ha a che vedere con le regole; volevamo capire quanto queste
regole con la R maiuscola fossero vicine alla nostra esperienza di cittadini.
Così ci siamo messi al lavoro.
Abbiamo letto i Princìpi Fondamentali, li abbiamo spiegati, commentati,
disegnati e poi li abbiamo riscritti.
Perché riscriverli in filastrocca? Perché la filastrocca è festa, è
gioco; la filastrocca permette di esprimere con leggerezza ciò che è difficile
da dire.
Il testo della Costituzione è un testo autorevole, severo; la
filastrocca ci ha permesso di stabilire con esso un legame di intimità, una relazione
di rispettosa confidenza che ci ha aiutato a comprendere meglio.
Come sei passato dall'elaborazione delle poesie alla pubblicazione del libro?
A me piace pensare che il lavoro che abbiamo fatto sia un gesto di
affetto e di tenerezza nei confronti della Costituzione. Le abbiamo fatto una
carezza sulla guancia e lei si è lasciata coccolare e ci ha restituito parole
come lavoro, diritti, doveri, solidarietà, dignità, libertà, uguaglianza, pace…
Parole importanti da cui è partito il nostro laboratorio di
riscrittura.
Siamo entrati così in questa sorta di “ossessione poetica” in cui
abbiamo “galleggiato” per mesi alla ricerca di parole, alla caccia di rime da
sistemare in frasi e versi che rispondessero ad una metrica precisa: al
“nostro” ritmo, il ritmo delle nostre filastrocche, che scandivamo battendo le
mani.
La pubblicazione del libro è stata una sorpresa. La risposta a questa
domanda dimora nella dimensione intima dei “sogni”, delle aspirazioni profonde,
quella dimensione abitata da desideri che si osa sperare ma non si osa
esprimere a parole…
Ancora oggi mi emoziono nel pensare a come sia stato possibile che un
lavoro nato nell’intimità della nostra aula, “abbia camminato” a tal punto da
diventare un “vero e proprio libro”!
Che cosa
significa per te questo lavoro e quale pensi che sia la sua importanza?
Questo lavoro
anzitutto è stata un’esperienza formativa importante per me, per i miei alunni
e per tutto il gruppo classe, un’esperienza feconda che ci ha aiutato a
crescere.
Un’esperienza
in cui mi sono messo in gioco spingendomi oltre il mio naturale ruolo di
insegnante. Ne è uscito un lavoro composto a “52 mani”.
Nel panorama
della letteratura per l’infanzia vi sono, com’è normale che sia, libri scritti
dagli adulti per i bambini. Mi piace pensare che Lo Stato siamo Noi sia un
libro che i bambini, se pure guidati e accompagnati, hanno scritto non solo per
i bambini ma anche per gli adulti.
Qual è stato il rapporto, se
c'è stato, con l'illustratrice e con l'editore?
Sono grato
alla casa editrice per aver pubblicato un lavoro scritto da un insegnante
insieme ai suoi alunni; per aver dato fiducia ad un autore sconosciuto che di
mestiere non fa lo scrittore; per aver valorizzato un prodotto uscito dalla
scuola.
Credo che in una società come la nostra, che corre costantemente il
rischio di premiare e di legittimare chi urla di più e chi cerca di prevaricare
gli altri, dare voce ai più piccoli sia un gesto profetico. Edizioni EL (il libro in realtà esce col marchio
Emme che è parte integrante di EL)ha
avuto il pregio e la lungimiranza di cogliere il valore di questa sfida.
Ho conosciuto Desideria Guicciardini a giochi fatti. Ci siamo sentiti
per telefono poco prima che uscisse la pubblicazione per un frettoloso saluto.
Poi, due anni dopo, ci siamo finalmente incontrati, quasi per caso. Ho
conosciuto una persona deliziosa, dal sorriso fresco e accogliente e
dall’ironia sottile. Da quel momento ho iniziato a cullare un sogno: fare una
presentazione insieme a lei, io che racconto le mie sciocchezze mentre lei
disegna i suoi piccoli capolavori. Pensa come sarebbe bello…
Nuovi progetti
per il futuro?
Ho scritto filastrocche che parlano di migranti: 21 filastrocche, una
per ogni lettera dell’alfabeto. Poesie e rime migranti che, per loro natura,
chiedono ospitalità. Spero che una casa editrice, prima o poi, possa dar loro
un’accoglienza dignitosa.
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Carlo Marconi, Desideria Giucciardini, Lo Stato siamo Noi, Emme. |
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