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mercoledì 15 aprile 2015

"Di impossibile non c'è niente" di Andrea Vitali

Il titolo è indubbiamente la cosa più bella di questo libro edito da poco da Salani e firmato da Andrea Vitali.
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Anche l'idea di fondo è intrigante: sul un ramo di un lago del nord Italia in un grande ospizio fuori dal tempo e forse anche un po' dallo spaziosi raccolgono in veste da camera i personaggi ultracentenari delle tradizioni laiche e pagane di ogni genere ormai messe in pensione dalla modernità; senza soluzione di continuità potrete trovarvi i Re magi e i loro Cammelli, il Topo dei denti, la Cicogna che porta i bambini, Santa Lucia e Santa Claus, la Befana e, naturalmente Babbo Natale e le sue Renne. 

Il plot in effetti risulta più complesso di rimandi alla tradizione letteraria, tradizionale e persino mitologica che ben costruito. La parte che funziona meglio è sicuramente questo gioco citazionista che però ammicca forse di più ad un adulto che ad un ragazzo a cui l'edizione è rivolta; il Babbo Natale che si diletta a scrivere poesie di Leopardi con quel vago sentore lontano di averle già sentite da qualche parte crea evidentemente un cortocircuito narrativo ironico interessante ed intertestuale.

Fatto sta che i tanti personaggi che popolano il libro sono andati in pensione; dopo centinaia d'anni di onorato servizio un po' di riposo ci vuole e poi il signore di là su che ha provveduto a costruire questo luogo incantato e a dotarlo di super-suore in grado di gestirlo, ha fatto anche sì che ogni stanza riproduca esattamente l'habitat (scusate il termine scientifico ma mi pare appropriato) di vita naturale di queste creature incastrate tra mito e realtà. Pensate solo che nella stanza di Babbo Natale nevica e si gela!
A dire il vero però nessuno degli ospiti del "Vistalago", così si chiama l'ospizio, è davvero felice di esser stato messo da parte dalla postmodernità e dalla ridotta capacità immaginativa e desiderativa dei bambini.
Tutto si rianima grazie ad una lettera del bambino Gelso che chiede per Natale di salvare il bosco davanti casa...e qui arriva secondo me il punto debole della trama. Il piano dei personaggi è piuttosto importante ed impegnativo e non ve lo svelo per farvene godere la lettura ma allo stesso tempo sembra un po' macchinoso.

Devo dire che il finale rialza il livello dell'intreccio, un piccolo ben architettato colpo di scena.

Andrea Vitali è autore ben noto nell'editoria "per adulti" e con questo libro torna per la seconda volta a rivolgersi ad un pubblico più giovane, il primo approccio (meno diretto) è stato Come fu che Babbo Natale sposò La Befana favola natalizia nonché strenna natalizia mondadoriana di pochi anni fa. In questi mesi torna con Salani a parlare ai ragazzi con un'altra storia in cui il buon vecchio Babbo è protagonista (benché non marito della Befana), un misto di novella a sfondo ecologista, e romanzo postmoderno in cui la trama diventa letteralmente un intreccio di personaggi più che di storie. 

I dettagli mi paiono più curati e ben congeniati dell'insieme ma sicuramente il libro risulta di piacevole lettura per i ragazzi dai 9 anni in su e non solo sotto Natale quando le case editrici (spero non gli autori) si azzuffano a creare libri a tema che garantiscano il picco di vendite.   

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