Ricordo che quando ero piccola il modo di dire "...segue il metodo montessori" per intendere un comportamento particolarmente saldo da parte di un genitore mi ha sempre colpito perchè proprio non riuscivo ad intenderlo e quando mi è poi capitato di avere tra le mani un testo della Montessori confesso non solo di non aver sciolto l'enigma, ma di averlo infittito....Approfittando dell'occasione della bellissima festa di ieri organizzata negli spazi dell'asilo steineriamo Pan di Zenzero presso l'ex ospedale Umberto I a Venezia sto cercando di farmi qualche idea in merito a due metodi che per molti versi si assomigliano, per altri divergono decisamente e che in ogni modo mi affascinano: il metodo Warldolf di Steiner e quello di Maria Montessori. La caratteristica che lega i due metodi è la centralità del bambino, l'assoluta messa in second'ordine dei contenuti tal quali e la libertà del bambino nell'organizzare lo spazio e le proprie attività. Ciò che invece li divide è forse proprio la concezione del bambino in quanto tale poiché se per Steiner la libertà del gioco e dell'espressione emotiva senza il supporto di alcuno strumento educativo porta alla libertà creativa e all'allontamento del momento dell'apprendimento della scrittura e lettura; per la Montessori invece la libertà in cui il bambino viene naturalmente guidato (in questo metodo esistono anche degli strumenti didattici appositi) porta il bambino all'autodisciplina e alla ricerca del soddisfacimento delle proprie naturali curiosità tanto che normalmente il metodo induce i bambini ad apprendere a leggere e scrivere dai 3-4 anni.
Non sono un'esperta della pedagogia, mi piace ricordare e documentarmi su entrambi questi metodi approntati da straordinarie personalità di cui è un'autentica gloria nazionale (forse la prima donna a questi livelli nella storia dell'italia unita, tanto da vere avuto per decenni la sua effige sulle carte da mille lire, ve le ricordate?), d'altra parte però non posso non rilevare innanzitutto l'elitarierà (si può dire) di entrambi i metodi perseguiti da scuole private con rette a dir poco impegnative per famiglie "normali", ma soprattutto che, come sempre, la differenza la fanno le maestre e i maestri che i nostri bambini incontrano, che siano adepti del metodo Wardolf o puri montessoriani o "semplici" (inteso nel senso migliore possibile) insegnanti di scuole "normali" (anche qui leggetelo al meglio) se danno ai nostri figli la felicità di stare a scuola, la capacità di socializzare e la preparazione per affrontare le piccole difficoltà quotidiane sono persone straordinarie a cui dobbiamo molto del tempo di vita dei nostri bambini.Etichette: genitorialità, Montessori, scuola, Steiner