La bambina è Flora, il fenicottero interpreta se stesso. Tutto inizia con la ricerca della grazia, ovvero Flora che tenta di emulare l'eleganza naturale del magnifico uccello il quale, di tutta risposta, non perde occasione di mettere in ridicolo la bimba decisamente goffa. Poi succede la magia della poesia: il fenicottero davanti alla mortificazione di Flora si inchina e la invita ad alzarsi. La danza comincia, sincronica e simpatetica: il fenicottero perde la spocchia e guadagna un'amica, Flora riceve in dono la grazia e l'amicizia.